L’adolescenza, dal latino “adolescere” che significa “crescere”, è quella fase della vita durante la quale l’individuo conquista le abilità e le competenze necessarie ad assumersi le responsabilità relative al futuro stato di adulto e si conclude con l’avvento di quest’ultimo. Questo periodo di transizione dallo stato di infante a quello di giovane adulto prevede una costante evoluzione e continue trasformazioni che spesso, dall’esterno, vengono scambiate per volubilità, instabilità, squilibrio. In questo momento della vita gli interrogativi e i dubbi su di sè, le trasformazioni del proprio corpo, i conflitti con i genitori rappresentano dei momenti di passaggio.
I rapidi e consistenti cambiamenti causano una fase di disequilibrio in cui tutto viene rimesso in discussione. Si potrebbe osservare che cambiamenti così repentini non siano caratteristici esclusivamente di questa fase della vita, per esempio nell’infanzia l’evoluzione somatica e mentale raggiungono ritmi particolarmente elevati, ma in adolescenza, il ragazzo o la ragazza sono spettatori consapevoli delle mutazioni che li riguardano e sono perciò impegnati in un difficile processo di attribuzione di senso a quello che sta loro accadendo.
Molto significativa la frase di Umberto Galimerti che definisce l’adolescenza “Quella fase precaria dell’esistenza, dove l’identità appena abbozzata non si gioca come nell’adulto tra ciò che si è e la paura di perdere ciò che si è, ma nel divario ben più drammatico tra il non sapere chi si è e la paura di non riuscire a essere ciò che si sogna”.
Mediante un’efficace metafora, James Anthony definisce l’adolescente come un emigrante che, lasciato il vecchio paese per muoversi verso nuovi orizzonti esperienziali, si trova a fronteggiare la scomoda sensazione di tradire le proprie radici. Crescere per diventare un adulto significa lasciare dietro di sé ciò che si è stati e diventare per molti aspetti qualcun altro. La necessità di realizzare il proprio processo di individuazione costringe l’adolescente a sacrificare parti di sé alle quali si sente ancora vincolato dando il via a un rapido alternarsi di sprezzante indipendenza e di regressiva dipendenza, e perfino del coesistere, in un dato momento, di questi due estremi: il giovane si trova frequentemente in bilico tra l’onnipotenza del bambino e i compiti dell’adulto.
Il processo di formazione dell’identità diviene così il faticoso viaggio iniziatico di chi si appresta a varcare «la linea d’ombra», quale fondamentale momento di passaggio, rompendo gli equilibri consolidati nell’infanzia per entrare in confidenza con aspetti sconosciuti di sé e avviare un processo di graduale maturazione. L’esigenza di diventare in prima persona l’intermediario tra il proprio mondo interno e quello esterno, tra i propri desideri e quelli degli altri, tra il proprio modo di percepirsi e l’ideale a cui si vorrebbe tendere, avrà come risultato l’emergere di una persona adulta.
Per approfondimenti puoi visionare l’allegato “Le problematiche dell’adolescenza: una ricerca SIP(Società Italiana di Pediatria) in collaborazione con MIUR Toscana e Liceo Michelangiolo” pubblicata su We people n°3 -2017