Sport x tutti… tutti x lo sport

Sta per prendere il via il secondo anno del progetto “Sport x tutti…tutti x lo sport”, pensato e realizzato dagli operatori della S.o.c. Servizi Sociali dell’Asl Cn2 di Bra, grazie al finanziamento della Fondazione Cassa Risparmio di Bra e alla collaborazione con le società sportive locali e le amministrazioni dei Comuni di Bra, Santa Vittoria D’Alba, Sommariva Perno, Sanfrè e Ceresole d’Alba e della struttura sanitaria dell’ASL CN2.
Il progetto nasce dall’esigenza di favorire l’inserimento in attività sportive di minori, che vivono in situazione di disagio familiare ed economico, al fine di superare situazioni di emarginazione che possono favorire devianza, patologie sanitarie sul piano emotivo/psicologico oppure sul piano della salute fisica.
Negli ultimi anni il territorio del distretto sociosanitario di Bra ha mostrato particolare attenzione e sensibilità al tema della “Salute in tutte le politiche”, che implica la valutazione di tutte le decisioni politiche, anche locali, alla luce dell’impatto positivo o negativo che potrebbero avere sulla salute e sul benessere della comunità locale. Ne sono testimonianza il Piano e Profilo di Salute (PePS) che ha coinvolto l’azienda sanitaria, i servizi sociali, le amministrazioni comunali e i cittadini nell’analisi dei bisogni di salute del territorio e nella definizione di piani di azioni e il seguente Documento programmatico di indirizzo sulla promozione della salute, che ha impegnato amministrazioni comunali e azienda sanitaria a “diffondere sul proprio territorio comunale buone pratiche di amministrazione pubblica finalizzate a favorire l’attività fisica tra la popolazione di tutte le fasce di età”.
All’interno della letteratura scientifica e nell’ambito degli organismi europei, vi è ormai un ampio consenso sull’impatto benefico dell’attività fisica sulla prevenzione delle principali malattie croniche, sull’aumento dell’aspettativa di vita e sulla riduzione di costi sociali e sanitari. L’attività fisica contribuisce al conseguimento degli obiettivi fondamentali definiti nella strategia Europa 2020, in particolare per quanto riguarda la crescita, la produttività e la salute. A tal proposito la “Carta di Toronto per l’attività fisica” chiama in causa “le organizzazioni e gli individui interessati a promuovere l’attività fisica”: il settore sanitario, dell’ambiente e dei trasporti, dello sport e del tempo libero, dell’istruzione e della formazione, della pianificazione urbana, uniti all’amministrazione pubblica, alla società civile e al settore privato. E’ dimostrato, infatti, che fattori ambientali quali la struttura della città, i sistemi di trasporto e il verde pubblico hanno un impatto sul livello di attività fisica delle persone, al pari di fattori anagrafici e genetici. Risulta quindi centrale l’adozione di un approccio multisettoriale e di comunità, che agisca contemporaneamente sui determinanti dell’inattività e sulla promozione attiva dell’attività fisica, poiché quest’ultima rappresenta per la società un investimento e non un costo.
Secondo i dati indicati dal Libro Bianco sullo Sport, infatti, l’assenza di attività fisica raddoppia il rischio di depressione e disturbi dell’attenzione, triplica il rischio di disturbi psicosomatici, incluse le dipendenze, che spesso riguardano le giovani generazioni. Inoltre, l’attività fisica rappresenta un mezzo di contrasto all’illegalità, esprimendo una società caratterizzata dal raggiungimento di obiettivi predeterminati, nel rispetto di regole specifiche, e costituendosi come un’esperienza di socializzazione e di condivisione di esperienze all’interno di un gruppo. Quindi lo sport può essere considerato come uno strumento efficace per interventi socio-educativi, di recupero e di inserimento sociale rivolti a minori a rischio. Ciò è in linea con la filosofia dello sport per tutti, la cui rilevanza sociale è stata riconosciuta, in tempi recenti, dalle istituzioni comunitarie europee, in particolare dal Consiglio Europeo di Nizza del 7/8 dicembre 2000, le cui conclusioni rimandano a una funzione di prevenzione sanitaria, ma anche a un ruolo educativo e di inclusione sociale dell’attività sportiva. D’altra parte, l’Unione Europea ha previsto all’interno del programma Erasmus+ (2014-2020), una linea di bilancio specifica per lo sport, che sosterrà progetti finalizzati al superamento delle barriere sociali, all’integrazione e alla promozione delle pari opportunità. Lo sport, pertanto, può favorire la coesione sociale, in particolare nei settori del disagio e dell’emarginazione sociale, e promuovere l’educazione alla democrazia, intesa come assunzione di responsabilità e consolidamento del senso della collettività.
Nella stagione 2014/2015 sono stati inseriti, nelle diverse attività sportive del territorio del Distretto 2 di Bra, 20 bambini e ragazzi nella fascia d’età 4 -15 anni.
La maggior parte dei percorsi ha avuto un esito positivo, sia per quanto riguarda i “risultati sportivi”, ma soprattutto sul piano dell’integrazione con il gruppo dei coetanei con miglioramenti riscontrati anche in ambito scolastico e comportamentale.
Gli educatori del servizio sociale hanno accompagnato i ragazzi con incontri periodici di verifica nelle diverse società e con le loro famiglie; si sono inoltre organizzati alcuni momenti di gruppo dove, si è data loro l’opportunità di scambiarsi le esperienze, i vissuti e confrontarsi sulle difficoltà incontrate.
Particolarmente significativa è stata la “gita conclusiva” ad un Parco avventura della zona, dove il gruppo si è sperimentato in rocambolesche arrampicate e grazie all’aiuto reciproco e al sapersi mettere in gioco, tutti hanno potuto superare le paure più grandi, rafforzando così la fiducia in se stessi e negli altri.
A distanza di un anno dall’avvio del progetto, gli operatori dei servizi sociali evidenziano: “C’è bisogno di rafforzare l’associazionismo e le società sportive e di lavorare insieme perché lo sport sia veramente per tutti. Conoscere più da vicino la realtà delle piccole società e associazioni sportive locali ci ha permesso di riscontrare che gli obiettivi del progetto proposto erano assolutamente condivisi. Abbiamo incontrato presidenti e allenatori che da anni, nonostante le difficoltà economiche e le risorse sempre più scarse anche in ambito sportivo, continuano con generosità e spesso a titolo di volontariato, a portare avanti la loro “mission”, ovvero cercare di trasmettere ai ragazzi valori educativi e civici dello stare insieme, mirando ad avere grandi campioni, prima ancora che in campo, nella vita”.
I bambini che hanno partecipato al progetto non avevano mai praticato uno sport; è stata per loro non solo un’occasione di accedere ad un’attività sportiva ma anche, un’azione sanitaria preventiva poiché tutti i bambini sono stati sottoposti ad una visita medica al fine di verificare l’idoneità sportiva.
In tal senso, preziosa è stata la collaborazione con i medici di base e i pediatri di libera scelta.
È importante che ciascun cittadino si senta, ognuno nel suo ruolo, chiamato a contribuire ad una migliore qualità di vita per tutti, con azioni rivolte prima di tutto verso le fasce più svantaggiate e in particolare verso i bambini.

Per la nuova stagione 2015/2016, si prevede: il proseguimento dei percorsi che hanno dato risultati positivi nell’anno appena concluso; un ampliamento del progetto per quanto riguarda le collaborazioni con le società sportive del territorio tra cui quelle legate all’ambito circense e all’ambito della montagna e quindi maggiori possibilità da offrire alle nuove situazioni che verranno individuate; il coinvolgimento di organizzazioni più trasversali come la Uisp, e ancora la sperimentazione per un piccolo gruppo di adolescenti e giovani per esperienze di arrampicata con il Cai di Bra – sezione alpinismo giovanile.

Si ringrazia in primis la Fondazione CRB che ha sostenuto l’iniziativa nella convinzione che lo sport rappresenti per i nostri ragazzi un importante strumento di crescita per un sano sviluppo individuale, ma soprattutto per la valenza sociale ed educativa all’interno della comunità locale. Si ringraziano le società che hanno collaborato al progetto nella stagione 2014/2015: la società di atletica Avis Bra Gas, l’Associazione Sportgente di Bra per il calcio, l’Area0172 di Bra per la pallavolo, il G.s. Monviso Basket, l’ A.S.D. NEW TWIRLING di Bra, l’A.d.f.c. di Sanfrè e l’A.d.u.s. di Ceresole per il calcio, il Circolo Damistico Braidese.
Confidiamo che anche la collaborazione con le nuove società per la stagione in corso sarà altrettanto proficua per i tutti i beneficiari del progetto.

ASL CN2