Per saperne di più sull’antibiotico-resistenza

La resistenza agli antimicrobici nei batteri costituisce una grave minaccia per la salute pubblica e animale. Le infezioni causate da batteri resistenti agli antimicrobici provocano circa 25.000 decessi all’anno nell’UE”

L’ OMS riferisce che in Europa nel 2025 si potrebbero avere un milione di decessi all’anno per malattie infettive non più curabili. Studi commissionati dal Regno Unito indicano il 2050 come data con quasi 10 milioni di potenziali decessi ogni anno.

Sempre secondo l’OMS le segnalazioni di persone colpite da infezioni resistenti agli antibiotici sono in costante aumento. A livello mondiale se ne contano almeno mezzo milione (dato derivato dal primo rapporto sulla sorveglianza dell’antibiotico-resistenza), stima probabilmente inferiore ai dati reali in quanto riferita a 22 Paesi.

Tra le varie problematiche di salute pubblica, la questione dell’ antimicrobico resistenza (AMR) sta diventando uno dei principali e più sentiti problemi, tanto che l’OMS la definisce come una minaccia crescente che richiede misure di controllo da parte di tutti i soggetti coinvolti. Per questo motivo ha definito un Piano di Azione Globale condensabile in 5 obiettivi principali :

  • Migliorare la consapevolezza e la comprensione sull’AMR attraverso piani di comunicazione, istruzione e formazione;
  • Rafforzare la base delle conoscenze attraverso la sorveglianza e la ricerca;
  • Ridurre l’incidenza delle infezione attraverso misure igienico-sanitarie e di prevenzione efficaci;
  • Ottimizzare l’uso dei farmaci antimicrobici nel campo della salute umana e animale;
  • Permettere investimenti in nuovi farmaci, strumenti diagnostici, vaccini e altri interventi.

 
Per quanto attiene ai batteri comunemente citati tra quelli dotati di AMR vi sono : Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Staphylococcus aureus e Streptococcus pneumoniae.
Attualmente in ambito ospedaliero, particolare attenzione è rivolta allo Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA). Patogeno responsabile di varie forme cliniche, tra cui infezioni cutanee, endocarditi, polmoniti e setticemie. Per quanto riguarda lo Stapylococcous aureus MRSA, sempre più studi mettono in correlazione il contatto diretto con gli animali e lo stato di portatore di MRSA.

Nel 2010 uno studio effettuato in Olanda ha evidenziato come nella popolazione vi sia una prevalenza di portatori di MRSA dello 0,2%, che sale al 26,5% tra le persone che hanno contatti con animali da reddito. Oggi si ritiene che la presenza di MRSA in ambito ospedaliero e zootecnico sia da ricondursi ad un utilizzo intenso e a volte non razionale degli antimicrobici con la conseguente comparsa e diffusione di forme di resistenza.

Per quanto attiene l’aspetto medico, lo stato di portatore non determina di per sé la necessaria manifestazione di sintomi clinici e lo MRSA non possiede una maggiore virulenza rispetto ad altri ceppi di Stafilococco, ma costituisce un rischio di diffusione di batteri resistenti agli antibiotici all’interno della comunità.

Si comprende quindi come sia importante definire delle strategie di prevenzione nei confronti di batteri dotati di AMR, vuoi per contenere le conseguenze sui pazienti vuoi per le ricadute di tipo economico ad es. il protrarsi dei tempi di ricovero e i costi terapeutici. Per questi motivi alcuni stati Europei (Germania, Danimarca, Francia, Olanda, Ungheria, Svezia, Norvegia, Finlandia) hanno predisposto linee guide nazionali specifiche per il controllo del MRSA in ambito ospedaliero; in Italia non sono ancora state previste e non sono disponibili sufficienti dati sulla prevalenza tra la popolazione e i soggetti a rischio.

Il territorio cuneese, per la sua alta vocazione alle produzioni zootecniche, è da ritenersi una zona a rischio per la comparsa e la diffusione di batteri antimicrobico resistenti, ma al momento non vi sono sufficienti evidenze sulla diffusione di questo fenomeno ed in particolare del MRSA.

Si ritengono pertanto necessarie iniziative mirate ad una valutazione della situazione, che portino eventualmente alla definizione di misure di contenimento e gestione di questo rischio.

 Il 23 febbraio 2018 si terrà a Cuneo presso lo “Spazio Incontri Fondazione CRC” Via Roma 15, un convegno dal titolo : “FILIERA SUINICOLA : APPROCCIO ONE-HEALTH”.

Il convegno rappresenta un’importante occasione di confronto tra operatori del settore, sanitari e popolazione per migliorare la conoscenza del problema, raccogliere dati epidemiologici e ipotizzare strategie di prevenzione futura.

Il convegno organizzato dall’Università degli studi di Torino Facoltà di Medicina Veterinaria sarà anche l’occasione di inaugurazione dell’anno accademico 2017-15 della “Scuola Di Specializzazione in Ispezione degli Alimenti” della Facoltà di Medicina Veterinaria.

Nel corso del convegno verranno trattati argomenti di attualità come l’uso del farmaco negli allevamenti intensivi e le potenziali ricadute in termini di salute pubblica legate alla comparsa di forme di batteri dotati di antibiotico-resistenza. Nel corso del convegno verranno presentati i primi risultati di uno studio realizzato dal Servizio Veterinario Area B ASL CN 2 Alba-Bra del titolo : Staphylococcus aureus meticillino-resistente  (MRSA) : prevalenza tra soggetti a rischio nella ASL CN 2.

 

ASL CN2