Punti nascita Alba e Bra accorpati

A partire dal 1° luglio gli attuali punti nascita delle due sedi ospedaliere di Alba e di Bra saranno accorpati in un’unica sede ad Alba.

Il progetto ha individuato una modalità organizzativa per cui i parti vengano

tutti concentrati presso l’ospedale di Alba, mentre l’attività ginecologica vede

come punto di erogazione preferenziale l’ospedale di Bra dove dovranno essere

dirottate le patologie ginecologiche maggiori e minori e tutte le IVG, incluse quelle farmacologiche.

L’Accordo Stato – Regioni del 16.12.2010 definisce nello specifico i requisiti che i

punti nascita di primo livello (tra i 500 ed i 1000 parti/anno) debbono possedere.

Il piano socio sanitario regionale 2012 – 2015 prevede la realizzazione di una rete delle neonatologie tale da garantire una dimensione adeguata dei centri nascita tramite l’accorpamento graduale dei centri di piccole dimensioni in modo da costituire solamente centri con almeno 1000 nati l’anno. La possibilità di punti nascita con numerosità inferiore (e comunque non inferiore a 500 parti/anno) potrà essere prevista, secondo il PSSR, solo sulla base di motivate valutazioni per aree geografiche particolarmente disagiate.

Inoltre, la Regione Piemonte ha stabilito che per quel che concerne la

riorganizzazione dei punti nascita l’obiettivo fondamentale è quello di garantire a

ogni mamma e a ogni neonato, in qualsiasi centro nascita, ai vari livelli assistenziali, un’assistenza appropriata e la più sicura possibile.

La previsione del raggruppamento dei centri nascita, all’interno di un ospedale

sede di DEA di I livello, ha individuato nella data del 30 giugno il termine per la

disattivazione della maggior parte dei punti nascita non rispondenti ai criteri inerenti al numero di parti annui nonché alla disponibilità in loco dei servizi di emergenza quali DEA e Rianimazione.

L’ospedale dell’ASL CN2 composto dai nosocomi di Alba e Bra dispone, presso la

sede di Alba, di DEA di primo livello e servizio di Rianimazione, e presso la sede di Bra del solo servizio di Pronto Soccorso e non supportato dalla rianimazione.

La disattivazione del punto nascita di Bra è pertanto funzionale ad evitare i rischi

connessi alla maggior sicurezza dell’evento parto in senso stretto. Non comporterà né il venir meno dell’assistenza ostetrica e ginecologica di routine che, continua a rientrare nell’ambito del modello organizzativo regionale tra le attività di competenza dell’ospedale di Bra, né il servizio ambulatoriale di assistenza alle gestanti secondo i principi della continuità terapeutica in stretta connessione con il punto nascita unico di Alba.

Le azioni riorganizzative finalizzate alla redistribuzione dei servizi ospedalieri

sui due presidi, perseguono obiettivi di massima sicurezza dei pazienti, la

razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse, nonché la sperimentazione di percorsi

diagnostico-terapeutici ed assistenziali da applicarsi poi nel costruendo nuovo

ospedale, anticipando nuovi modelli organizzativi che potranno essere attivati nel

momento stesso dell’apertura del nosocomio di Verduno.

La Direzione Aziendale ha individuato i migliori percorsi finalizzati al perseguimento di tali obiettivi, anche in considerazione dell’esigenza di mantenere un adeguato equilibrio atto a garantire sufficiente presenza di competenze mediche ed assistenziali in entrambi gli ospedali, prevedendo in particolare per l’ospedale di Alba, l’accorpamento in detta sede dei due odierni punti nascita aziendali, e per la sede di Bra il potenziamento della struttura e delle attività della S.O.C. Medicina Generale, il consolidamento delle attività neurologiche a supporto del Pronto Soccorso e dei ricoveri, nonché l’ampliamento dei servizi chirurgici facendo confluire in tale sede le attività urologiche erogabili in regime di day surgery e week surgery.

La Direzione Aziendale, in linea con le indicazioni dell’Assessorato alla Tutela della salute e sanità, ha anche provveduto all’inoltro della richiesta di deroghe finalizzate alla copertura dei posti di primario attualmente vacanti, tra queste il primario di Medicina dell’ospedale di Bra che è una priorità per l’ottimizzazione organizzativa ed assistenziale di tale presidio.

La Direzione Generale, nel recepire le disposizioni di legge nazionali e regionali,

ha operato con la convinzione che le decisioni sopra illustrate non comporteranno una riduzione delle prestazioni sanitarie rese alla popolazione, bensì un’utile attività di razionalizzazione, anche in considerazione di un aspetto di particolare rilevanza consistente nella grave criticità di personale (Medici, Ostetriche, CPSI e OSS) che, nei due ospedali, costringe il personale a turni particolarmente onerosi e stressanti.

Il nuovo modello organizzativo consentirà, in vigenza del blocco delle assunzioni,

di ricostituire organici adeguati alle diverse necessità garantendo livelli assistenziali rapportati alle esigenze di una sempre più qualificata cura.

ASL CN2