Il 4 maggio 2017 al Ministero della Salute, sono stati presentati i dati nazionali relativi all’ indagine di OKkio alla Salute 2016.
Il sistema di sorveglianza nazionale OKkio alla SALUTE, promosso e finanziato dal Ministero della Salute/CCM, coordinato dal Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute dell’Istituto Superiore di Sanità e condotto in collaborazione con tutte le regioni italiane e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dal 2007 costituisce una solida fonte di dati epidemiologici sugli stili di vita dei bambini della scuola primaria e rappresenta la risposta istituzionale italiana al bisogno conoscitivo del problema del sovrappeso e dell’obesità nella popolazione infantile.
La Vª indagine ha coinvolto 48.464 genitori e 48.946 bambini di oltre 2600 classi; il campione è rappresentativo di tutte le regioni italiane. I bambini sono stati misurati (peso e statura) all’interno delle scuole da operatori formati con metodologia standardizzata.
Sono stati somministrati questionari specifici ai bambini, ai loro genitori, agli insegnanti ed ai dirigenti scolastici delle scuole campionate.
I dati evidenziano che in Italia il 21,3% dei bambini partecipanti è in sovrappeso ed il 9,3% risulta obeso.
Il confronto con le rilevazioni passate mostra un andamento di lenta ma costante diminuzione per quanto riguarda la diffusione del sovrappeso e dell’obesità tra i bambini: complessivamente, in meno di dieci anni l’eccesso ponderale (sovrappeso più obesità) dei bambini è diminuito del 13% (passando dal 35,2% nel 2008/2009 a 30,6% nel 2016).
In particolare, la percentuale di bambini di 8-9 anni sovrappeso nel 2008/09 era al 23.2% ed è scesa al 21,3% nel 2016, mentre quella dei bambini obesi è passata dal 12% del 2008/09 al 9,3% nel 2016.
Si tratta di dati incoraggianti ma che mantengono l’Italia nella classifica dei Paesi europei a più alta prevalenza di obesità infantile, come ha già evidenziato la “Childhood Obesity Surveillance Initiative – COSI” della Regione europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Riguardo alla variabilità regionale si confermano prevalenze più elevate al Sud e al Centro anche se il divario tra le Regioni si è leggermente ridotto nel corso degli anni.
Per quanto riguarda i comportamenti alimentari l’indagine 2016, evidenzia un miglioramento del consumo di frutta e/o verdura (aumentato) e del consumo di bevande zuccherate e/o gassate (diminuito), ma ha confermato ancora la grande diffusione tra i bambini italiani di abitudini alimentari non corrette:
– l’8% dei bambini salta la prima colazione e il 33% fa comunque una colazione inadeguata,
sbilanciata in termini di carboidrati e proteine, condizionando negativamente l’equilibrio
calorico del resto dei pasti;
– a metà mattina, il 53% dei bambini fa una merenda troppo abbondante;
– il 20% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura;
– il 36% consuma quotidianamente bevande zuccherate o gassate.
I dati sull’attività fisica svolta dai bambini evidenziano la scarsa propensione al movimento:
– il 23,5% dei bambini svolge giochi di movimento al massimo un giorno a settimana,
– il 33,8% dei bambini svolge attività fisica strutturata al massimo un giorno a settimana
– il 18% non ha fatto attività fisica il giorno precedente l’indagine.
– solo circa 1 bambino su 4 si reca a scuola a piedi o in bicicletta.
Anche i dati relativi all’uso scorretto delle tecnologie vecchie e nuove, che favoriscono l’eccessiva sedentarietà dei bambini, non sono migliorati:
– il 44 % ha la TV in camera,
– il 41% guarda la TV e/o gioca con i videogiochi/tablet/cellulari per più di 2 ore al giorno
(gli esperti raccomandano non più di 2 ore al giorno).
Confermata infine la sottostima da parte dei genitori dello stato ponderale dei propri figli: nel 2016, tra le madri di bambini in sovrappeso o obesi il 37% ritiene che il proprio figlio sia sotto-normopeso e solo il 30% pensa che la quantità di cibo assunta sia eccessiva.
I risultati della quinta raccolta dati di OKkio alla SALUTE evidenziano in Italia ancora il persistere di un elevato livello di sovrappeso/obesità, spesso sottostimato dai genitori, di abitudini alimentari non corrette e di comportamenti che non favoriscono l’attività fisica; unico dato incoraggiante è che la diffusione dell’eccesso ponderale tra i bambini è in lenta ma costante diminuzione.
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