Ad Alba terapie innovative per curare l’artrosi dell’anca dello sportivo

L’artrosi in Italia e nel mondo è la malattia cronica più diffusa tra le persone anziane. Essa colpisce prevalentemente il 60% delle donne e il 40% degli uomini oltre i 70 anni.
L’artrosi dell’anca comporta la degenerazione e l’infiammazione dell’articolazione del femore col bacino. Essa genera dolore e limitazione dei movimenti e del cammino con conseguenze disabilitanti .
Il dolore in corrispondenza dell’inguine, dell’anca, al gluteo e talvolta fino al ginocchio, può essere intenso. Comincia col diventare difficoltoso alzarsi dalla sedia per mettersi in piedi, calzare le scarpe ed indossare le calze, salire le scale , camminare a lungo.
Se non trattata precocemente l’artrosi dell’anca può condurre alla necessità di un intervento di protesi con la sostituzione di tutta l’articolazione.
Fino a non molto tempo fa la coxartrosi era considerata una patologia esclusiva della terza età.
In verità tra le circa 100.000 persone che in Italia fanno ricorso all’intervento di protesi d’anca, molti sono giovani, prevalentemente maschi tra 40 e 45 anni.
Gli sportivi sono i più penalizzati. Si ritiene che un’eccessiva e intensa attività sportiva prolungata, possa rappresentare un fattore di rischio per una precoce usura della cartilagine delle articolazioni .
Durante l’esercizio sportivo lo sfregamento articolare eccessivo ed i traumatismi – come negli sport con contrasto – generano nell’anca un’ usura progressiva, l’ infiammazione e la degradazione, il conseguente dolore tipico dell’artrosi.

Presso la SOC di Medicina Fisica e Riabilitazione dell’ Ospedale San Lazzaro di Alba ogni giorno i fisiatri sono richiamati a ricercare le soluzioni più adatte per ciascun paziente affetto da artrosi, tenendo conto dell’età e delle situazioni specifiche .
In generale per il trattamento dell’artrosi dell’anca dell’anziano, in buona salute, la soluzione migliore è rappresentata dalla terapia fisica, dall’esercizio riabilitativo e dalla terapia conservativa con l’infiltrazione intrarticolare ecoguidata che nel reparto viene effettuata ormai dal 2009.
Ogni anno ad Alba vengono effettuate oltre 800 infiltrazioni intrarticolari di acido ialuronico nell’anca, senza alcun onere da parte dei pazienti. Tale servizio rappresenta una vera eccellenza in Piemonte se si pensa che sono veramente rare in tutta la regione le strutture dove si pratica questa terapia nell’ambito del servizio pubblico.
Il risultato della terapia infilitrativa intrarticolare con acido ialuronico nell’anca artrosica dimostra un notevole e duraturo sollievo, spesso immediato, una significativa riduzione dell’assunzione di farmaci antinfiammatori ed un notevole miglioramento della qualità della vita.
Nei casi più avanzati la protesi garantisce efficienza per un numero adeguato di anni.
Per quanto riguarda gli sportivi, in particolare pazienti uomini e donne tra 40 e 65 anni , il dottor Giancarlo Rando, fisiatra della struttura di Medicina Fisica e Riabilitazione dell’ Ospedale di Alba, ha messo a punto un protocollo specifico e personalizzato per ciascun paziente con la somministrazione programmata di un acido ialuronico di nuova generazione, sempre per via intra-articolare ecoguidata.
Il trattamento dei pazienti sportivi giovani e di mezza età con artrosi dell’anca ha gli obiettivi non soltanto di ridurre il dolore – come nell’anziano – ma soprattutto di ripristinare e mantenere, per quanto possibile, le proprietà elastiche dell’articolazione alterate dall’ artrosi, di favorire un’ efficace lubrificazione ed una ottimale ammortizzazione degli urti, riducendo il sovraccarico meccanico dell’articolazione.
Lo sportivo di mezza età, infatti, non ha tanto il problema di vincere il dolore di un’artrosi dell’anca ancora allo stato iniziale o ancorchè di medio-alto grado. Egli ha piuttosto l’esigenza di continuare a praticare le sue abituali attività fisiche, mantenere al meglio la forma e la prestazione.
Il trattamento dell’artrosi con un acido ialuronico studiato proprio per chi pratica regolarmente sport permette il miglioramento della mobilità articolare non solo nel breve, ma nel medio-lungo termine. Viene inoltre mantenuta ed incoraggiata la prosecuzione dell’attività sportiva abituale, garantita la funzione sportiva e la performance abituale e favorita la qualità della vita.
Il dottor Giancarlo Rando ha presentato recentemente i presupposti ed i brillanti risultati di questa esperienza avvincente, del tutto innovativa anche in ambito nazionale, nell’ ampia platea di studiosi di tutto il mondo al III International Symposium on Intra Articular Treatment, giorno 3 ottobre scorso a Budapest.
Durante la sua interessante relazione ha precisato inoltre che, oltre al trattamento infiltrativo personalizzato con l’acido ialuronico, un ruolo imprenscindibile viene assunto dalla terapia riabilitativa e dall’esercizio fisico terapeutico. Successivamente ogni paziente deve proseguire abitualmente in autotrattamento gli esercizi prescritti ( miglioramento dell’articolarità, rinforzo muscolare , core-stability dei muscoli del rachide, addominali e del bacino ), migliorare la coordinazione e correggere gli schemi scorretti del gesto sportivo.
Il dottor Rando ha concluso affermando però che, in caso di una patologia artrosica dell’anca più avanzata – dimostrata da uno specifico esame con RMN – anche al soggetto giovane deve essere impartita un’opportuna educazione all’esercizio; sono inoltre sconsigliati o comunque da modificare i gesti che portano ad un sovraccarico articolare importante e a micro-traumi ripetitivi.
Le attività più consigliate potranno essere generalmente il nuoto, il golf , il ciclismo, il nordic walking , la corsa su strada e jogging ed il trekking (con percorsi non impegnativi), mentre andranno evitate tutte le attività che comportano sollecitazioni eccessive e brusche dell’anca.

CONSIGLI PER LE PERSONE AFFETTE DA ARTROSI DELL’ANCA
evitare il sovrappeso
svolgere una moderata attività fisica
evitare di danneggiare le articolazioni: dopo i 40 anni, calcio, calcetto, rugby, pallacanestro, pallavolo e tennis ( singolare ), scherma , arti marziali con contatto e contrasto , se praticati con frequenza, sono gli sport che più di altri tendono a danneggiare le articolazioni perché richiedono movimenti ripetitivi , bruschi e prolungati nel tempo.
scegliere lo sport giusto: nuoto, bicicletta, golf, camminate anche in montagna, pilates e yoga sono gli sport che mantengono in salute le articolazioni; anche la cyclette e il tapis roulant possono aiutare a mantenersi in forma durante il periodo invernale.
evitare la sedentarietà: l’inattività porta all’irrigidimento dell’articolazione con conseguente dolore al movimento.
mangiar sano: una dieta sana ricca di vitamine, in particolare A, C, K, B12, omega3, e povera in proteine animali è l’ideale per mantenere sane le articolazioni oltre a ridurre il rischio di sovrappeso.
ridurre l’assunzione di alcool, caffè e sale: questa triade riduce l’assorbimento del calcio e favorisce la decalcificazione delle ossa lunghe con aumento del rischio di osteoporosi, artrosi e fratture.

ASL CN2