LA VOCE TORNA A SCUOLA…un progetto per conoscere e prevenire.

OPEN DAY – 16 aprile 2015 – In occasione della 7^ giornata mondiale della voce, gli Otorinolaringoiatri e Logopedisti dell’Ospedale di Alba e Bra, saranno a disposizione degli insegnanti che soffrono di disfonia per una valutazione gratuita dei disturbi della voce.

Le patologie della voce sono in crescente aumento, soprattutto tra i professionisti della voce, cioè tra coloro che utilizzano le corde vocali come strumento fondamentale nella loro attività lavorativa, in primo luogo gli insegnanti. La SOS di Logopedia dell’ASL CN2 ha realizzato un progetto a loro dedicato: LA VOCE TORNA A SCUOLA. Sono stati distribuiti 1500 questionari alle scuole di ogni ordine e grado nelle città di Alba e Bra, 821 sono stati i questionari compilati: 81% donne, 19% uomini, età media 46 anni. Dall’analisi dei dati si è evidenziata la carenza di un’efficace insonorizzazione delle aule, penalizzata ulteriormente, per le scuole dell’infanzia e primaria, da un’eccessiva rumorosità interna e dalla necessità di ulteriore uso/sforzo della voce anche per attività non didattiche. Nella scuola primaria si è rilevato inoltre un eccessivo riscaldamento ambientale e inefficace umidificazione. I Dirigenti sono risultati mediamente sensibili alla problematica dello sforzo vocale, tuttavia le strategie di risparmio della voce sono poco utilizzate. La prevalenza di patologia vocale è stata circa del 10%. Il riscontro di ipotonia delle corde vocali (riduzione del tono delle corde vocali) si è verificato circa nell’8–10% degli insegnanti di ogni ordine e grado. Nelle scuole dell’infanzia e primaria si è riscontrata una maggiore presenza di noduli (ispessimenti callosi del bordo della corda vocale) circa nel 6-7 % degli insegnanti. Tali dati inducono a pensare che gli insegnanti di tutte le scuole di ogni ordine e grado siano soggetti a sovraccarico vocale. Quando al sovraccarico vocale concorrono fattori sfavorevoli quali eccessiva rumorosità, carente insonorizzazione, eccessivo calore e scarsa umidificazione dell’ambiente e un ulteriore uso vocale (canto, drammatizzazione, assistenza durante la mensa e la ricreazione) la patologia prevalentemente riscontrata è il nodulo. Le patologie della voce colpiscono anche al di fuori delle categorie a rischio, soprattutto quando si instaurano cattive abitudini vocali che conducono ad una condizione di sforzo vocale cronico. Viviamo in una società in cui il rumore di fondo che accompagna le nostre giornate è in costante aumento e per farci sentire siamo costretti ad aumentare il volume della nostra voce. Non ci concediamo pause adeguate di riposo vocale e trascorriamo molto tempo parlando al cellulare. I comportamenti che portano ad affaticamento vocale sono molto comuni: molti tendono a parlare troppo in fretta, senza prendere fiato, il suono viene emesso contraendo in modo eccessivo la muscolatura delle corde vocali, senza utilizzare adeguatamente il flusso d’aria proveniente dai polmoni per sostenere la fonazione. Inoltre la nostra vita spesso viene vissuta in modo convulso ed è ricca di occasioni di stress: la tensione emotiva può contribuire allo sviluppo di patologie delle corde vocali a causa dello stato di tensione della muscolatura della laringe, del collo e della respirazione che accresce lo sforzo fonatorio. Il fumo di tabacco è un altro fattore di rischio, che può portare anche alla comparsa di patologie tumorali. Se pensiamo a quanto sia importante la comunicazione verbale nella vita di tutti i giorni possiamo capire che i disturbi della voce possano condizionare la qualità della vita con ricadute sul piano economico, sociale e relazionale. Come prevenire, quindi, i disturbi della voce? E’ necessario sottoporsi a visita medica specialistica quando l’alterazione della voce perduri più di due settimane. Purtroppo è ancora frequente osservare casi di gravi patologie che avevano causato disfonia molti mesi prima che il paziente si rivolgesse allo specialista. Nel caso delle patologie disfunzionali la cura principale consiste nello spezzare il circolo vizioso che ha causato il disturbo, quindi, ad esempio, imparare a non urlare, a potenziare la respirazione diaframmatica, a non restare mai senza fiato alla fine della frase. Inoltre si possono apprendere delle strategie per ridurre il cosiddetto “carico vocale”, cioè il lavoro quotidiano richiesto alle corde vocali. Se si riduce il volume della voce di qualche decibel si può risparmiare energia muscolare laringea e respiratoria e al tempo stesso si riduce il trauma sui delicati tessuti delle corde vocali, durante la produzione del suono. In molti casi di disfonia disfunzionale ed in alcune forme organiche, come i noduli delle corde vocali, potrà essere utile un ciclo di sedute di terapia riabilitativa con un logopedista che insegni ad utilizzare correttamente la voce sfruttando a pieno il mantice polmonare.

Salvatore De Roberto
Specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione
Responsabile SOS di Logopedia ASL CN2

ASL CN2